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LA MEZZANOTTE BIANCA

REGISTA / EDUARDO COCCIARDO

Adriano e Tonino, un filmaker di scarso successo ed il suo cameraman di fiducia, si recano in un antico rudere ischitano ad indagare sull’omicidio di una bambina avvenuto molti anni prima…

NOTA DI REGIA

Trattandosi di un thriller, avendone perlopiù la veste  non posso svelare troppo. Mi limito a dire che il film ha un po’ la struttura di un mokumentary horror, cioè di quei falsi documentari che hanno terrorizzato le platee di tutto il mondo. Tutto cominciò con “The Blair Witch Project“…e di certo non finirà con la saga di “Paranormal Activity“. Nel mio caso, non volevo realizzare una vera e propria parodia. La scommessa era  quella di andare oltre il genere. Creare cioè una commistione fra comicità e terrore che tenesse i loro linguaggi distintivi sempre a livello della verosimiglianza, senza mai esasperarli nel grottesco. Insomma, la mia non doveva essere una parodia alla “Scary Movie“, ma davvero un finto documentario che presentasse le reazioni naturali dei personaggi in una particolare situazione. Di qui, almeno in apparenza, la comicità non avrebbe avuto nulla di costruito. E’ un po’ un aspetto che mi ha sempre caratterizzato, soprattutto nei miei lavori cinematografici: il rifiuto del “genere”. Non mi piace seguire codici prestabiliti per andare a raccontare secondo forme di pensiero ormai collettive. Come dicevano i registi della nouvelle vague, il cinema è una protesi della letteratura. La macchina da presa è un po’ come una penna che scarabocchia sulla realtà,

mezzanotte bianca
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